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Stelle, già dal tramonto, si contendono il cielo a frotte, luci meticolose nell'insegnarti la notte. Un asino dal passi uguali, compagno dei tuo ritorno, scandisce la distanza lungo il morire dei giorno Ai tuoi occhi, il deserto, una distesa di segatura, rninuscoli frammenti della fatica della natura. Gli uomini della sabbia hanno profili da assassini, rinchiusi nei silenzi d'una prigione senza confini. Odore di Gerusalemme, la tua mano accarezza il disegno d'una bambola magra, intagliata nel legno. La vestirai, Maria, ritornerai a quei giochi lasciati quando i tuoi anni erano cosi pochi. E lei volò fra le tue braccia come una rondine, e le sue dita come lacrime, dal tuo ciglio alla gola, suggerivano al viso, una volta ignorato, la tenerezza d'un sorriso, un affetto quasi implorato. E a te, che cercavi il motivo d'un inganno inespresso dai volto lei propose l'inquieto ricordo tra i resti d'un sogno raccolto.
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